Lisistrata è in tournee nei teatri dell Ert – Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia dal 29 novembre al 4 dicembre 2022
‘Lisistrata’
di Aristofane
libero adattamento di Ugo Chiti
Lisistrata AMANDA SANDRELLI
Cleonice GIULIANA COLZI,
Un uomo ANDREA COSTAGLI,
Un uomo DIMITRI FROSALI,
Il Commissario/Ambasciatore MASSIMO SALVIANTI,
Lampitò/una vecchia LUCIA SOCCI,
Cinesia/Ambasciatore GABRIELE GIAFFREDA,
Mirrina ELISA PROIETTI
Spartana LUCIANNA DE FALCO
Regia Ugo Chiti
scene Sergio Mariotti
costumi Giuliana Colzi
luci Marco Messeri
musiche Vanni Cassori
Produzione Teatro dell’Arca
Auditorium Alla Fratta, San Daniele del Friuli, 1 dicembre 2022
‘Lisistrata’ di Aristofane, è stata riletta da Ugo Chitiper il Teatro dell’Arca ed inserita fra i titoli proposti dall’ Ert Friuli Venezia Giulia in diversi dei teatri della rete.
Il regista toscano è uomo di teatro raffinato ed anche in questa occasione riesce ad intervenire sulla farsa con eleganza, asciugando e condensando l’azione in un atto unico di un’ora e mezza,utilizzando un linguaggio più moderno, che fa riscrivere senza snaturare, gioca con le parole, i suoni, i doppi sensi comprensibili, indugiando su regionalismi colloquiali mai forzati, riuscendo a trasportare il racconto in una dimensione atemporale, fra pepli e divise militari che evocano recenti dittature, con qualche pausa metateatraleche serve a stemperare il crescendo della vicenda, che scorre a ritmi serrati ma mai esasperati.
La vicenda è ambientata ad Atene, durante la Guerra del Peloponneso, ma la storia va benissimo per qualunque altro conflitto.
I falli maschili che Aristofane dissemina nella storia diventano manganelli, metafora del maschilismo violento che ammorba il nostro tempo.
Le divise degli uomini si fanno simbolo del bisogno di apparire calpestando il prossimo.
Di riferimento in riferimento, la regia procede con passo elegante e raffinato, cucendo i personaggi addosso ad ognuno degli interpreti, esaltandone ogni caratteristica e sfumatura
La scena, ideata da Sergio Mariotti ed illuminata con bravura da Marco Messeri, è efficace e funzionale.
Le porte dell’Acropoli di Atene, generiche che basta per non cadere nella maniera, consentono di articolare l’azione con agilità .
Le musiche di Vanni Cassori supportano la riuscita complessiva e regalano momenti di suggestione.
La compagnia dell’Arca Azzurra è una sicurezza nel mondo del teatro italiano, ed anche in anche in questa occasione tutti gli interpreti sono all’altezza della situazione ed è un piacere sentire un simile affiatamento, come colpisce la scelta di rinunciare ai microfoni: finalmente un teatro coraggiosamente autentico, con la soddisfazione di sentire il vero suono della voce, che proviene dall’interprete e non da una cassa.
I quattordici personaggi in vengono affrontati dai nove attori della compagnia.
Andrea Costagli e Dimitri Frosali sono due vecchi ateniesi, che danno voce al coro ed ai personaggi minori, dimostrando elasticità ed un garbato senso della misura, garbati anche quando il testo è triviale o concettualmente sgradevole.
Massimo Salvianti è un commissario arrogante e maschilista , ma anche un caricaturale ambasciatore ateniese, pavido ed in preda ai sensi .
Gabriele Giaffreda, fra gli altri ruoli, interpreta Cinesia, il marito aitante e violento di Mirrina, che viene messo in ridicolo. La parte è interpretata con ironia ed eleganza, tanto quando prova a reclamare di essere appagato sessualmente che quando esibisce per qualche istante il suo corpo di scultorea bellezza.
Determinante il comtributo data dalle interpreti femminili.
La brava Giuliana Colzi, che firma anche i riusciti costumi, è Cleonice, figura autorevole ed a tratti persino ieratica, che sa regalare sorrisi e doppi sensi senza perdere eleganza.
Mirrina, giovane fragile ed un po’ svampita, viene portata in scena con ironia da Elisa Proietti, che sfoggia un bel repertorio mimico espressivo, che racconta con disincanto la differenza fra parole e pensieri reali.
Lucia Socci riveste con efficacia sia il ruolo di una delle compagne di Lisistrata che di una vecchia che costella la narrazione con le sue apparizioni.
Si tratta di caratterizzazioni molto diverse, anche dal punto di vista fisico , che la brava attrice affronta senza difficoltà, offrendo alcuni istanti struggenti di malinconico rimpianto del passato.
Lucianna De Falco è una divertentissima ‘spartana’ partenopea, che offre siparietti ironici e divertenti ma mai bozzettistici e perfettamente inseriti nella vicenda farsesca di Aristofane.
Arriviamo quindi a Lisistrata.
Un ruolo importante, complesso, che Amanda Sandrelli interpreta con senso della misura, calandosi perfettamente nel personaggio, riuscendo ad essere credibile , anche grazie alla scelta di rinunciare a quegli atteggiamenti da ‘tragicienne’ capopopolo che ricordiamo in alcune sue colleghe.
Usa sapientemente corpo e voce, trovando dentro di sè colori e sfumature , mostrandoci una donna autentica, attenta, delicata, che capisce che per far vincere la pace bisogna rinunciare ad ogni tipo di violenza, anche quella verbale. Non urla, non sbraita. Ascolta, accoglie.
L’unica cosa che pretende è il rispetto, non per solo per sé ma per tutto il mondo femminile.
Riesce a convincere delle sue ragioni non alzando la voce ma sorridendo, non combattendo ma voltando le spalle. Quando i maschilisti arroganti gridano, leisussurra con fermezza.
Quando pretendono, lei spiega pazientemente.
La Sandrelli ha saputo pastellare con delicatezza la parte, è stata una magnifica protagonistache ha lasciato a tutti spazio e che ha fatto del gioco di squadra il suo punto di forza.
Alla fine, alla replica vista alla Fratta a San Daniele del Friuli, tanti applausi convinti per tutti ed ovazioni meritate per la generosa protagonista.
Auditorium Alla Fratta, San Daniele del Friuli, 1 dicembre 2022
Gianluca Macovez